Giacomo Leopardi (Recanati, 1798 - Napoli, 1837) è stato il più grande poeta italiano dell'Ottocento e uno dei più importanti di tutta la nostra tradizione, fondatore in un certo modo della lirica moderna e precursore di tante tendenze poetiche poi espresse tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. I Canti rappresentano la raccolta di quasi tutta la sua produzione lirica e ad essi si affiancano le Operette morali, una delle opere in prosa più significative del periodo romantico, e i Paralipomeni della Batracomiomachia, poemetto satirico sulle vicende risorgimentali che gli attirò tante critiche malevole. Scrittore fecondo e celebrato già dai contemporanei, benché non sempre compreso, Leopardi ci ha lasciato anche numerose lettere, alcune tragedie e una complessa mole di scritti personali detta Zibaldone, utile a decifrarne il pensiero e di cui G. Carducci curò l'edizione critica alla fine dell'Ottocento. Pur non avendo scritto alcuna opera teorica, Leopardi elaborò un sistema filosofico che trova espressione nei suoi libri e che è indispensabile comprendere per cogliere l'essenza della sua poesia, benché il giudizio critico su di esso sia stato contrastante nei tempi moderni.
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