Dante Alighieri
Il Proemio della Vita nuova
(Vita nuova, cap. I)
È il primo brevissimo capitolo del "libello", come l'autore stesso lo definisce, in cui Dante enuncia il tema dell'opera e il proposito di voler narrare gli eventi della sua gioventù registrati nel "libro della memoria".
► PERCORSO: La lirica amorosa
► AUTORE: Dante Alighieri
► OPERA: Vita nuova
► PERCORSO: La lirica amorosa
► AUTORE: Dante Alighieri
► OPERA: Vita nuova
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In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere [1], si trova una rubrica la quale dice: Incipit vita nova. [2] Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d’assemplare [3] in questo libello; e se non tutte, almeno la loro sentenzia. [4]
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[1] Nella parte relativa alla giovinezza.
[2] Un titolo che dice: Inizia la Vita nuova. [3] Di trascrivere, come copiando da un modello (exemplum). [4] Il loro significato. |
Interpretazione complessiva
- Dante introduce il tema dell'opera usando la metafora del libro della memoria, in cui sono annotati i ricordi che lui, relativamente a quelli della giovinezza, intende trascrivere come copiando da un modello ("assemplare", termine mutuato dal linguaggio della pittura); il termine "rubrica", ovvero titolo, deriva dal latino ruber (rosso), con riferimento al minio con cui anticamente si scrivevano i titoli e i sommari sui manoscritti. L'immagine del libro dei ricordi è usata anche altrove da Dante, ad es. nella canzone E' m'incresce di me (Rime, 20) in cui ai vv. 58-59 si dice "secondo che si trova / nel libro de la mente che vien meno", e anche in Inf., II, 8 ("che ritrarrà la mente che non erra"). La giovinezza è definita come la parte di quel libro in cui si può leggere poco, perché i ricordi sono scarsi e non ben definiti (cfr. a tal riguardo Agostino, Confessiones, I, vii) e ciò avvalora l'interpretazione secondo cui il titolo del "libello" allude proprio agli anni giovanili.
- Il Proemio contiene anche il titolo dell'opera, attraverso la formula Incipit vita nova ("Inizia la giovinezza", ma anche "Inizia la vita rinnovata dall'amore") che assume un carattere solenne come quello del successivo poema (Incipit Comedia Dantis Alagherii...). Il titolo forse allude anche a una nuova forma di poetare, per cui Dante potrebbe essersi ispirato al trovatore occitanico Raimbaut d'Aurenga che nel componimento Ab nou cor et ab nou talen dichiara proprio di voler iniziare a scrivere nuovi versi "con un cuore e un desiderio nuovi, con un nuovo sapere e una nuova sensibilità". Il termine "libello" non è probabilmente un diminutivo che alluda alla relativa brevità dell'opera, ma significa solamente "libro" (come in Convivio, I, v dove Dante definisce "libello" anche il De vulgari eloquentia).