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CINEMA

Il nome della rosa

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S. Connery e C. Slater in una scena del film

Titolo originale:
Anno :
Paese di produzione:
Genere:

Interpreti principali:





Regia:

The Name Of The Rose
1986
Italia, Francia, Germania
Storico, drammatico

Sean Connery (Guglielmo)
Christian Slater (Adso)
F. Murray Abraham (Bernardo Gui)
Michael Lonsdale (l'abate)

Jean-Jacques Annaud
Il film è liberamente tratto dal romanzo omonimo di Umberto Eco uscito nel 1980, che narra la complessa indagine di un monaco francescano (Guglielmo da Baskerville, interpretato nella pellicola da Sean Connery) e del suo assistente Adso da Melk (novizio benedettino) in una imprecisata abbazia benedettina del Nord Italia sconvolta da una serie di delitti, nell'anno 1327. Nel romanzo gli omicidi sono legati alla misteriosa biblioteca del monastero, ricchissima di volumi e codici che l'abate custodisce gelosamente senza consentirne la libera consultazione, fra cui vi è anche una copia del II libro della Poetica di Aristotele che si credeva perduta e che tratta della commedia e del riso; l'opera preoccupa molto l'anziano monaco Jorge da Burgos, che condanna il riso ritenendolo impuro e contrario all'etica cristiana e quindi cerca di impedire a ogni costo che il codice venga divulgato (alla fine del romanzo e del film la biblioteca è distrutta da un devastante incendio, causato proprio da Jorge). La vicenda è interessante, poiché colloca un'inchiesta poliziesca tipica del giallo del XIX sec. (Guglielmo e Adso ricordano volutamene Sherlock Holmes e Watson, mentre il nome Baskerville è tratto dal racconto I mastini di Baskerville di A. Conan Doyle) in un'ambientazione medievale, dominata da supestizione e attesa millenaristica della fine del mondo, ma in cui vi è anche lo scontro tra la mentalità di Guglielmo aperta al razionalismo e al progresso e quella più gretta dell'abate, che custodisce il sapere della biblioteca come qualcosa di segreto e inaccessibile all'esterno. Proprio la biblioteca è descritta come un labirinto creato appositamente per impedire l'ingresso ai "non autorizzati", mentre soprattutto nel romanzo l'autore si sofferma molto sul lavoro dei copisti nello scriptorium annesso alla biblioteca, che si rifà all'opera effettivamente svolta dagli amanuensi nelle abbazie benedettine di mezza Europa, dove vennero custodite e tramandate le opere più importanti della latinità classica e medievale (► PERCORSO: Le Origini). Rispetto al libro, nel film sono praticamente assenti tutte le discussioni teologiche riguardanti la Chiesa e i movimenti ereticali che nel romanzo hanno una grande parte, mentre il regista Annaud ha volutamente modificato alcune parti rendendo la storia più vicina ai gusti del pubblico moderno (tra l'altro, Adso è un novizio francescano come il suo maestro).







In questa scena del film, Guglielmo (S. Connery) e Adso (C. Slater) visitano lo "scriptorium" dell'abbazia, dove i copisti benedettini sono al lavoro sui codici. Il "venerabile" Jorge da Burgos (F. F.
Šaljapin), uno dei monaci più anziani e autorevoli, si attarda in una discussione con Guglielmo sulla liceità del riso, che poi è all'origine della catena di delitti che
insanguina il
monastero.

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